Tra padri e figli, il cammino del macaco

Simone Testa

18-02-2015  

Sono Simone Testa. Ho 34 anni, sono da anni orfano di padre e sono padre di tre bimbi di otto, sette e un anno. Sono detenuto nel carcere di Opera. Ho da scontare una condanna a 14 anni e, seppur frammentata da schegge di libertà, la mia vita l’ho spesa tra sbarre e cemento armato.

Il mio percorso criminale inizia da minorenne. I giornali titolavano “La Baby Arancia Meccanica di Gratosoglio”. Fu quella la mia prima condanna: 5 anni di reclusione trascorsi per quasi metà al Beccaria (carcere minorile) e la restante parte agli arresti domiciliari.

Da qualche tempo ho compreso che il contesto sociale in cui l'uomo vive determina le scelte che lo stesso fa. Ci troviamo quindi al Gratosoglio e un giovane uomo di 19 anni si sente leone in una giungla popolata da macachi.

Decido quindi di arricchirmi vendendo cocaina e questa ricchezza la sperpero perché io stesso ne ero consumatore.

Oggi penso a quel tempo, tempo in cui avevo decisamente perso il senso del giusto. Il denaro era semplice carta che utilizzavo per riempire il vuoto che avevo dentro. Non mi importava che questo fosse sporco, sporco di sofferenza, sporco di sogni infranti, sporco talvolta di morte.

Solo oggi penso a quei padri che si saranno trovati lontani dai figli annebbiati da ciò che a me procurava “benessere”, solo oggi penso a quei padri che speravano nel futuro di quei figli che ho contribuito a rovinare, solo oggi penso a quei padri che hanno accompagnato quei figli al cimitero… solo oggi penso a mio padre e ai miei figli.

Io non so se sarò in grado di far pace con me stesso, so che mi piacerebbe avere un ruolo costruttivo all'interno della società. So che è mio dovere, dopo avere avuto un ruolo distruttivo, impegnarmi a fare altro. Sento parlare della Croce Rossa e la vedo come una possibile e bellissima opportunità di riscatto. Questo è ciò che mi piacerebbe fare.

Mi rendo conto che il desiderio di libertà è grande… quanto grande sarà il senso di colpa nel guardare negli occhi i padri di quei figli che non ci sono più.

Nel frattempo mi auguro che i miei figli non incontrino nel loro cammino il leone…